Quarta rassegna Sentieri d’ombra sul cinema documentario

SENTIERI D’OMBRA TORNA CON UNA NUOVA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA.

Non più cinema horror questa volta, ma cinema documentario. Perché questa tipologia di cinema? Perché il documentario pure, troppo spesso, si muove nelle zone d’ombra dell’industria cinematografica. Perché il documentario è capace di dirci qualcosa sul cinema che la finzione a volte fa fatica a comunicare. Perché il documentario è capace di attraversare sentieri d’ombra della storia e della società in maniera originale e coraggiosa.

QUATTRO DATE DA RICORDARE:

18 AGOSTO: COLLECTIVE (2019) DI ALEXANDER NANAU
Il film, candidato a due premi Oscar, narra della corruzione del sistema sanitario e politico in Romania. Il regista Alexander Nanau, partendo da un fatto di cronaca (l’incendio del club Colectiv durante un concerto di musica rock, che portò diverse persone a morire non per le ustioni, ma per le infezioni accusate in ospedale durante il ricovero) indaga sulle ipocrisie e le storture di un intero paese.

21 AGOSTO: GRIZZLY MAN (2005) DI WERNER HERZOG
Si tratta di uno dei documentari più famosi di uno dei registi più leggendari della storia del cinema. Herzog ha sempre diretto documentari con uno stile originale e personale. Secondo l’autore la verità non è espressa dai fatti, ma dall’immaginazione e dalla creatività. Un documentario non deve limitarsi a registrare la realtà, ma ad esaltarla attraverso la poesia e l’invenzione. L’opera in questione è una profonda riflessione sul rapporto tra uomo e natura. Narra delle imprese dell’esploratore Timothy Treadwell, un uomo che dal 1990 fino al 2003 decise di allontanarsi dalla società per vivere in mezzo alla natura, insieme agli orsi grizzly. Pazzo o coraggioso? Il ritratto che ne esce è quello di un uomo romantico, colmo di paure e contraddizioni.

24 AGOSTO: VISAGES, VILLAGES (2018) DI AGNÈS VARDA
Agnès Varda è la regista della Nouvelle Vague francese per eccellenza. I suoi film sono espressione intensa di libertà ed emancipazione femminile. Il documentario nasce grazie all’incontro tra la regista e lo street artist JR. Insieme intraprenderanno un viaggio per paesi e villaggi francesi con l’obiettivo di scoprire e valorizzare nuove e nascoste realtà.
Poetico e commovente.

3O AGOSTO: L’ATTO DI UCCIDERE (2012) DI JOSHUA OPPENHEIMER
È tra i documentari contemporanei più intensi e feroci. Descrive la purga anticomunista avvenuta in Indonesia tra il 1965 e il 1966, seguendo il punto di vista di due gangster che, con l’appoggio politico degli Stati Uniti, uccisero tantissimi comunisti. I due gangster racconto dei loro omicidi spettacolarizzandoli secondo il genere cinematografico a loro più congeniale (musical, western, ecc.). La realtà si serve della finzione per essere raccontata e tramandata. Sembra di assistere al racconto di un film hollywoodiano, ma purtroppo è tutto vero.
Un film importante che fa riflettere sui pericoli del potere e della propaganda.

PRIMA DI OGNI FILM CI SARANNO DELLE BREVI PRESENTAZIONI CRITICHE.